Dittico
acquerello e altro su carta 45,5x30,5
2012
Non parlo di macchie come facevano gli impressionisti (impressioni di luce), anzi no, prima di loro Telemaco Signorini, macchiaiolo, le macchie, come ho già riportato in altri post 1-2-3-4, sono fonte di infinite ispirazioni, mutazioni di combinazioni.
Sul lato sinistro il muro di fronte alla porta di casa, il muro bianco, fresco, il muro più attempato con l'umidità che forma disegni inaspettati, la ringhiera in ferro battuto, regolare-immobile, che scandisce il tempo e la piantina di basilico, protagonista solitaria.
Sulla destra macchie deposte con casuale cura ogni mattina, prima di andare al lavoro. Dall'osservazione della natura, anche nei singoli particolari, si possono trarre infinite immagini e al di sotto di esse infinite varianti delle stesse, vanno solo estrapolate.
Vi propongo questa bellissima frase del fumettista Vittorio Giardino: