sabato 7 novembre 2009

L'OTTAVO RE


L'ottavo re
olio, acrilico e carboncino su tela 100x70
2009

La prima leggenda riguardante il
Tibet narra per l'appunto della loro stessa origine. Si dice infatti che l'unione tra uno scimmione della foresta e una demonessa delle montagne nella valle del fiume Tsangpo (altri dicono nel Powo) diede origine a un popolo di esseri metà scimmie e metà uomini, ricoperti di pelo, con la faccia rossa e piatta. Il dio Avalokitesvara portò loro orzo, riso, grano saraceno, senape e piselli, con il passare del tempo si formarono dodici clan che necessitavano di un unico re. Così ha inizio la dinastia Yarlung: "... In principio era una corda che penzolava dal cielo. Da lì discese il primo re tibetano, costruì la sua casa, coltivò il primo campo, diede agli altri una legge, si sposò ed ebbe figli. Poi risalì la fune e sparì in cielo per sempre... ".
Con il primo re, la società da nomade iniziò a costruire città fortificate e a stabilirsi in esse. Tutti i primi sette re appartenenti alla cosidetta dinastia dei Sette Troni, arrivarono sulla terra e tornarono in cielo salendo la stessa corda dalla quale erano venuti, senza lasciare sulla terra spoglie mortali. L'ottavo re Drigum Tsempo accecato dall'orgoglio decise di dare battaglia ai dodici capi clan i quali non accettarono la sfida eccetto Longam, un allevatore di cavalli proveniente dal Ladakh. Il perfido Longam ideò un astuto stratagemma per sconfiggere Drigum, ovvero fissò delle punte di lancia d'oro sulle corna di cento yak caricati con altrettanti sacchi rigonfi di cenere. Quando i poderosi bovini furono lanciati all'attacco i sacchi si ruppero provocando una densa fuliggine nella quale Drigum agitando la spada tagliò la corda che lo legava al cielo e nella confusione che seguì Longam lo uccise inverando il nefasto auspicio del nome, infatti Drigum significa o ucciso dal demone Dri (orgoglio) o ucciso nel sudiciume o ucciso dalla spada. Essendo il primo re ad avere lasciato il cadavere sulla terra la sua tomba, come tutte quelle che seguirono a contenere le spoglie dei re tibetani, era a forma di cumulo, e ricordava una montagna.

Letture:
Tibet, mito e storia di Pietro Angelini ed. Stampa Alternativa 2008
Tibet, storia della tradizione, della letteratura e dell'arte di Richardson-Snellgrove ed. Luni 1998

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