olio su tela 30x30
2008
da Il libro tibetano dei morti Ed. Oscar Mondadori 2007 "... il mandala rappresenta uno stato perfetto dell'essere, e le sue divinità centrali simboleggiano gli stati perfetti della consapevolezza del meditante, degli aggregati psicofisici, delle proprietà degli elementi e dei processi sensoriali e mentali. Le divinità pacifiche rappresentano la quiescente purezza naturale di tali fondamentali componenti del nostro essere, mentre le divinità irate rappresentano gli aspetti di queste energie che determinano la naturale trasformazione delle espressioni più durature e più profonde del mandala, esse rappresentano le modalità dell'attività di un essere illuminato. ..." già rimaniamo tramortiti da questa definizione. La pratica spirituale intitolata liberazione naturale dalle tendenze abituali ha lo scopo di fornire uno strumento con cui l'adepto possa realizzare nella propria mente e nel proprio corpo un sicuro riconoscimento della natura delle Divinità Pacifiche e Irate. Nel testo dell'antifona che è soggetto della pratica di cui sopra, vengono, in modo analitico, elencate le visualizzazioni delle varie divinità che corrispondono a diversi stati/qualità mentali. La posizione reciproca nello spazio e il colore della visualizzazione vengono spiegati molto chiaramente e sono parte integrante del testo. Ricomponendo man mano ciò che si legge si può creare un mandala che ha la forma di una città con cinta murarie di perimetro quadrato e varie porte. Ho deciso così di sfruttare questo mandala, interpretandolo come una delle mie città, e inserirlo nello spazio già utilizzato in modo da rendere ancor più l'idea della visualizzazione mentale (fluttuante). Lo sfondo etereo fa il resto. Per la firma si veda il post del 23 ottobre 11.35.2008
Buona Visualizzazione. Saluti
Ah dimenticavo, Quarantadue le divinità Pacifiche, Cinquantotto le divinità Irate.
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